Oggi ai giovani e ai forestieri che raggiungono la valle sembra incredibile che nei "piccoli" paesi potessero vivere così tante persone, il territorio veniva sfruttato al massimo, dal Fondovalle fino alle vette più alte. Ancora oggi sono ben visibili costruzioni realizzate con tipologie locali (muri in pietra e manto di copertura in piode), ben visibili nel periodo invernale quando il manto di vegetazione manca, realizzate dalla tenacia degli abitanti della valle e attualmente sommerse dalla vegetazione o addirittura rase al suolo.

Per percorrere tutta la Valle Cannobina, l'unica strada percorribile in macchina è la Strada Proivinciale n. 75, da cui si diramano le Strade Provinciali Secondarie e Comunali che raggiungono le diverse località della Valle. Vi è la presenza di una vecchia mulattiera, che una volta era l'unica via di collegamento tra la Valle Vigezzo e il Lago Maggiore, chiamata Strada Borromea (chiamata così dopo la visita pastorale di San Carlo Borromeo nel 1574), ancora percorribile a piedi. Esiste anche in valle una rete di sentieri che nel corso degli ultimi anni si sta via via recuperando, la maggior parte sono di difficolta elementare o facile sia per i dislivelli da superare che per i tempi di percorrenza, si tratta di una rete di sentieri che si sviluppa collegando assieme tutti i paesi e gli alpeggi di media e alta quota. Questi percorsi sono praticabili perciò da una vasta fascia di persone che, non necessariamente, devono avere una particolare preparazione atletica e si consigliano alle famiglie.

Nella Valle Cannobina, si può dire, che ogni villaggio ha un suo costume tipico per le donne, si tratta di costumi poco vistosi e poveri ma caratteristici, il costume è completato da fazzoletti multicolore per il capo e da piccoli scialli di pizzo. A differenza delle altri valli, non vi è la presenza di costumi particolari per gli uomini che vestivano quasi esclusivamente vestiti di fustagno, si può avere una visione completa visitando il Museo Etnografico di Gurro e della Valle Cannobina.

La Valle Cannobina è una valle del nord Piemonte, in Provincia del Verbano-Cusio-Ossola, appartiene alle Alpi Leopoltine, si affaccia sulla sponda occidentale del Lago Maggiore confinando a nord con il Canton Ticino (Svizzera) e ha una superficie di circa ettari 11.000. Ha un andamento generale ovest-est dalla parte alta fino allo sbocco a Cannobio direttamente sul Lago.

Il clima sulle rive del Lago Maggiore, compreso quindi il bacino inferiore della Valle Cannobina, risulta avere nessuna temperatura media mensile inferiore a zero gradi centigradi, mentre la media annuale risulta essere di circa dieci gradi centigradi, quindi quanto più si entra nella parte alta della valle, quanto la temperatura media mensile e annuale si abbassano. Gli inverni sono asciutti e le pioggie durante tutto il corso dell'anno sono abbondanti.

Il Torrente Cannobino, che si forma alle falde della Cima di Cortechiuso, ha un andamento trasversale dividendo la valle in due versanti. Sul versante a meridione (destro) troviamo gli abitati di Gurro a quota metri 812 s.l.m., Falmenta a quota metri 666 s.l.m., Crealla a quota metri 627 s.l.m. e Socraggio a quota metri 485 s.l.m.. Sul versante a settentrione (sinistro), invece, troviamo gli abitati di Finero (Frazione del Comune di Malesco) a quota metri 896 s.l.m., Cursolo a quota metri 886 s.l.m., Orasso a quota metri 705 s.l.m., Spoccia a quota metri 798 s.l.m., Gurrone a quota metri 697 s.l.m. e Cavaglio San Donnino a quota metri 501 s.l.m.. All'uscita della valle troviamo l'abitato di Traffiume, realizzata su depositi alluvionali a quota metri 236 s.l.m. e Cannobio, situato sulle rive del Lago Maggiore, a quota metri 214 s.l.m.. I principali affluenti del Torrente Cannobino sono il Rio Creves, il Rio Orasso, il Rio Cavaglio, il Rio Falmenta, il Rio Crealla e il Rio di Socraggio.